Suona la sveglia, si accende il cervello e insieme anche tutti i pensieri. Non hai ancora aperto gli occhi che già senti la testa affollata, ohmiodio! quant’è duro affrontare tutto quello che ti aspetta.
Stop: fermoimmagine. Cosa fai: da una parte hai la moltitudine di cose da fare e la giornata è solo una strada tutta in salita, che ti affatica solo pensarla. Dall’altra hai un giorno nuovo che ti aspetta, con quello che sai di dover fare insieme a quello che non sai ancora, magari un incontro inaspettato, o forse cose che non avevi preventivato, strade che non sapevi avresti percorso.
La prima scelta non contempla proprio la possibilità di qualcosa di nuovo. La seconda la mette in conto.
Cosa cambia scegliere l’una o l’altra? Il modo in cui scendi dal letto. Nel primo caso, ti alzerai con una fatica addosso che non ti sembrerà nemmeno di aver riposato. Nel secondo caso, scenderai dal letto con la curiosità di conoscere il nuovo che oggi, proprio oggi, ti verrà incontro.
E con questa curiosità può darsi che oggi ti soffermerai su alcuni dettagli mentre in ufficio stai in attesa al telefono, o in fila in macchina, o in attesa della metro. Magari ti ritroverai a osservare meglio la persona scorbutica che si sta lamentando di quanto vanno male le cose in questo Paese.
Oggi che hai deciso di soffermarti su ciò che ti circonda, chissà di quante cose ti accorgerai, a cui non avevi mai fatto caso prima! Potresti ritrovarti così pieno di colori, di forme, di luci, di volumi, di vuoti, di pieni, di suoni, di silenzi, di attese, di gesti. E se qualcosa ti sta dando fastidio, soffermati lo stesso, ascolta di cosa si tratta, è un rumore in sottofondo? Prova a giocarci: è un suono grave oppure acuto? Riesci a riprodurlo con la tua voce? Provaci e potresti ritrovarti a sorridere, sai? E magari alleggerire un po’ il carico di questa giornata.
Non si tratta di ottimismo a buon prezzo e non sono istruzioni magiche. Possono essere dei piccoli suggerimenti per allenarsi. Per cosa? Per scegliere di vivere meno stressati. Possibile e come? Allenandosi ogni giorno alla felicità.
Eh già, è proprio così! I saggi di tutte le epoche concordano: la felicità è una decisione che bisogna scegliere ogni giorno. Perciò è così impegnativa e pochi la raggiungono. Tutti la vorrebbero, ma davvero pochi hanno voglia di impegnarsi. Per me è raggiungere la vetta di una montagna: c’è il cammino da fare e il panorama meraviglioso da godere. E non ci sono funivie o scorciatoie, anzi il bello è proprio questo: fare la salita ognuno col proprio passo e il proprio ritmo, con le pause e le ripartenze.
Ma se tu non hai voglia di metterti in gioco, rimani a valle e dici a te stesso che non fa per te, ti racconti di non averla mai conosciuta la felicità, povero te. E se qualcuno te ne parla, non ci credi, non credi che esista. E allora continui a faticare lo stesso, con la differenza che non stai salendo verso una vetta, resti sempre nello stesso punto, per tornare la sera nello stesso letto pieno di stanchezza e di amarezza. E così un giorno dopo l’altro, il tempo passa, ti accorgi di invecchiare e di esserti dimenticato anche dei tuoi sogni e dei tuoi desideri. E sai che non è colpa di qualcun altro per quella insoddisfazione e quel rancore perché la vita non è andata come volevi: tu hai smesso di impegnarti per te stesso da molto tempo.
Ognuno di noi ha le istruzioni per raggiungere la propria felicità. Si tratta di assumersi la responsabilità di decidere di voler essere felici.
Io sono in viaggio da un po’ e quando incontro qualcun altro che ha scelto di essere felice mi si riempie il cuore di entusiasmo, perché penso che il mondo è un pochino meno brutto.
Buona felicità a ciascuno di noi.