È da qualche giorno che mi gira dentro questa canzone, fra la testa e il cuore: parla di una cosa bellissima per me, il tenero imbarazzo di essere se stessi davanti a qualcuno di speciale.
Ti sarà capitato di incrociare quasi per sbaglio uno sguardo, un atteggiamento, un modo di ridere e ti accorgi che, per chissà quale motivo, quell’incontro è stato diverso. E ogni volta che ritorna, senti che la solita maschera che indossi sta scivolando giù e, anzi, vuoi che l’altro ti veda, veda chi sei veramente. Certo, hai anche un po’ paura, perché l’altro potrebbe innamorarsi di quel che sei davvero, oppure no. Potrebbe rimanere indifferente e il tutto rivelarsi un’altra fragile illusione.
Malgrado questo, hai voglia di correre il rischio, di farti vedere per quel che sei. E allora provi a dire cose ma non vuoi essere banale e non vuoi rovinare tutto, ed ecco che sale quel dolcissimo imbarazzo che ti fa sentire magari goffo e poco smart, come si dice oggi.
È quel tenero imbarazzo che non ti fa dire cose tanto per fare colpo, bensì ti fa aspettare per trovare il momento giusto e le parole adatte per dire che lui o lei ti piace proprio per davvero. Oh quanta emozione!
Allora sì che il cuore riconosce l’autenticità, allora sì che può avvenire l’incontro. Perché?
Perché oggi finalmente mi presento: oggi sono io.