Ieri, oggi e domani

 

 

 

 

 

La mia orchidea mi sorprende così oggi e mi ricorda quanto sia prezioso avere  uno sguardo capace di comprendere ciò che ero, quel che sono e ciò che desidero essere domani.

Quando mi focalizzo solo su una dimensione temporale, rischio di diventare impietosa o disfattista. Potrei convincermi che la mia vita è solo un fiore appassito e stropicciato. O un bocciolo che non mi dice niente di forme, colori, sfumature, dimensione del fiore. E che potrebbe non sbocciare mai. O fissando lo sguardo sul fiore, potrei credere che la pienezza e la perfezione di questa meraviglia sia perenne e imperturbabile, creando delle aspettative irrealistiche per il mio domani.

Occorre uno sguardo paziente e amorevole per prendersi cura di sé e rinunciare a darsi giudizi sommari e definitivi. Uno sguardo che non tralasci nulla, capace di tenere insieme la ricchezza della storia di ieri, lo splendore di quella di oggi e la promessa di quella di domani.

 

 

 

Professione Counselor

Quant’è faticoso (e inutile) spiegare a chi non ha alcuna voglia di ascoltare! Mi riferisco a coloro i quali sistematicamente cercano argomenti per svilire la professione del Counselor e ammoniscono in nome del bene dell’utente. Parole pesanti per spaventare l’uditorio, ripetute e rimbalzate in un effetto eco, perché alla fine, come sosteneva quel gran genio di avvocato del Foro e fine uomo politico di M. T. Cicerone, “a convincere è la convinzione!”.

Allora, in questo tempo di riposo e di rigenerazione, penso invece con affetto ai miei clienti, che si sono affidati prima di tutto a loro stessi e quindi ad un percorso di Counseling; ai passi in avanti nella consapevolezza di sé; alle espressioni quasi incredule di soddisfazione per essere riusciti a fare qualcosa di nuovo e di diverso; alla sorpresa di scoprire se stessi. Alla sicurezza che in ogni passo, piccolo o grande, io ero con loro.

Questa è l’argomentazione più efficace e  brillante per me: essere testimone delle vite delle persone e dei loro cambiamenti. Essere una Counselor Professionista.

Buon tempo di riposo e rigenerazione a voi.

 

Le scorciatoie

Quanti consigli troviamo in rete, c’avete fatto caso? Segreti, suggerimenti, pilastri, segnali: ce n’è per tutti. In rete, si trovano una quantità di soluzioni alle difficoltà della vita di coppia. La rete è libera e tutti possono accedere, leggere e provare a risolvere il momento complicato della propria relazione.

Come mai allora in giro c’è tanta insoddisfazione e frustrazione? Quante persone conoscete che non sono contente della propria relazione di coppia?

Il fatto è che non basta sapere o capire. Non basta avere in mano la ricetta per riuscire a cucinare il vostro piatto preferito.

Talvolta i clienti vengono a studio e domandano di voler capire il perché di una situazione o di un comportamento altrui.

Ora, sono d’accordo con voi, le spiegazioni possono servire ed essere anche rassicuranti. Tuttavia una volta capito il perché, non è ancora cambiato nulla.

Sapere i perché non basta.

Quello che serve quando ciò che stiamo vivendo non funziona è sapere i come, più che non i perché. Vediamo alcuni esempi.

NO: perché lui/lei fa sempre così?

: cosa e come posso fare quando lui/lei fa così?

NO: perché lui/lei non mi capisce e non fa niente per la nostra relazione?

: come posso esprimere meglio le mie intenzioni in modo che l’altro le comprenda?

NO: perché lui/lei si aspetta da me atteggiamenti che non mi appartengono?

: come posso essere un po’ più assertivo nella relazione?

La nostra testa è piena di perché. Eppure andare a cercare i ‘perché l’altro/a si comporta in un certo modo’ è quasi inutile: in ogni caso, anche lo sapessimo, non potremmo comunque cambiare gli altri, non abbiamo questo potere. Lo so, è dura da accettare.

Noi non possiamo cambiare gli altri.

Tuttavia questo non significa che ci dobbiamo accontentare di vivere male. Al contrario, possiamo fare qualcosa, eccome! Uno dei motivi per cui le persone fanno un percorso di Counseling: decidono di scoprire come migliorare la propria vita di coppia, a partire da se stessi. E non esistono scorciatoie né formule magiche.

Sono ancora più diretta: si tratta di lavorare su se stessi, di avere il coraggio di guardarsi dentro e scoprire le tinte e le sfumature di cui siamo fatti, di accogliere e valorizzare tutto ciò. E poi si sperimenta, per vedere quello che funziona e quello che no. Niente scorciatoie, solo un gran bel lavoro da fare.

E vi assicuro che non c’è cosa più bella di incontrare persone che decidono di mettersi in gioco, che non si arrendono ai luoghi comuni sulla rassegnazione ‘perché tanto, si sa, le cose vanno così’, e sono invece intenzionate a voler stare meglio. Persone che si tirano su le maniche e decidono di sporcarsi, mettendo le mani in pasta: quella della loro vita. E quanto otterranno avrà il sapore e il colore del loro impegno e della fiducia: cambiare e stare un po’ meglio si può.

Cambiare per stare meglio si può.

Questo è quello che penso ogni volta che viene a studio una persona nuova e provo un senso di ammirazione per lei, perché so bene che non sarà facile e non sarà indolore. Tuttavia la persona è arrivata fin lì, ha preso la sua decisione e ritorna, settimana dopo settimana, per trovare il senso della propria vita, unico, come unica è la persona che la sta vivendo.

 

 

 

Counseling per nutrire bene i pensieri

Il tempo stringe, siamo a dicembre, l’anno è pressoché finito. Scadenze e chiusure a lavoro, regali di natale, ferie da organizzare, cenoni e pranzi da sistemare tra parenti e affini. Il traffico aumenta, il maltempo complica le cose, i malanni di stagione, ecco mancavano solo quelli. Chiusi nei propri giacconi e guanti, aumentano i motivi per entrare in ansia o arrabbiarsi, si moltiplicano le tensioni e le discussioni.

Ok è stress, sì lo conosciamo bene. Gli studiosi usano la metafora dell’elastico per spiegarci cosa ci accade quando lo stress diventa uno stile di vita. Se tendete l’elastico per 1 o 5 minuti, poi ritorna alla sua lunghezza originaria. Se lo lasciate in tensione per giorni, l’elastico si deforma e non torna più alla lunghezza di partenza, bensì si sbrillenta e perde la sua elasticità. Non serve più a niente. Questo per dire che un livello basso di stress non ci rovina, anzi ci tiene in movimento, lo chiamano eustress (stress buono). Quello che ci fa veramente male è il distress, ossia il sovraccarico di stress per un periodo prolungato.

Ora vi domando: da quanto tempo pensate di vivere sotto stress? Anche voi un po’ sbrillentati?

Il punto è proprio questo: vivete perennemente nello stress, senza concedervi spazi che vi riportino in condizioni di vita ‘umane’. Conosco persone che si dicono (e di fatto si ritrovano) talmente impegnate, ma talmente tanto che non fanno altro che lamentarsi. Quando proponi loro di vedersi per una birra, non fanno che tirar fuori motivi per cui non è proprio possibile. E quanto si commiserano e quanto si lamentano!

Stress, autocommiserazione e lamentela. Ossia cibo velenoso con cui alimentate i vostri pensieri: di fatto, vi raccontate che succede tutto a voi e che non ce la fate più.

Più tempo passate su quel pensiero negativo, più gli date da mangiare e più il pensiero cresce. Il pensiero negativo è quello che, a sua volta, alimenta il senso di paura nei confronti della vita, la paura del fallimento, il senso di precarietà. E allora aumenta l’ansia, che vi illudete di contenere tenendo tutto sotto controllo; ma siccome questo non è possibile, più fate così e più fallite e più l’ansia ha motivo di crescere ancora. E così via.

Vi manca l’aria, eh?

Raccontare questo corto circuito ad un counselor, significa iniziare a prendere le distanze e voler cambiare. Significa prendere in considerazione un altro modo di vivere. A partire dalla scelta di quali pensieri nutrire: siete voi a fare la scelta. Il modo in cui vivete le vostre giornate dipende dai pensieri che state alimentando. In un percorso di Counseling, potrete imparare a riconoscere quando e come utilizzare la vostra attenzione (mentale, affettiva, emotiva, fisica e comportamentale) e a non credere a tutto ciò che la vostra mente vi suggerisce. La mente è uno strumento che bisogna imparare ad usare nel modo giusto. Altrimenti è lei che usa te, e tu puoi solo andargli dietro (ricordate l’articolo la mente e i suoi tarli).

Cambiare

Direste che questi alberi sono meno belli perché in questo periodo le foglie stanno cambiando colore e assistiamo a tutta la varietà di gialli, dei marroni e dei rossi autunnali?  Credo proprio di no. Pensate se le foglie si ribellassero a questo cambiamento! Non assisteremmo allo spettacolo di colori dell’autunno e a tutte quelle tonalità, che non basta dire solo le foglie stanno ingiallendo.

E noi quando facciamo del tutto per ribellarci al cambiamento che naturalmente la vita porta con sé, priviamo noi stessi di spettacoli bellissimi. Il cambiamento fa parte della vita, che lo accettiamo o no. Se lo accogliamo, impariamo a viverlo nella pienezza andando verso ciò che di nuovo incontriamo. Se lo ostacoliamo, viviamo con la testa girata indietro contando solo quello che non abbiamo più.

 

La mente e i suoi tarli

Conoscete la metafora del tarlo che si insinua nella  testa, vero? Credo proprio di sì. È quel pensiero che viene da lontano, di solito un dubbio su di sé o sulle proprie capacità, che si insinua sempre più, fino a quando non ve lo ritrovate piazzato e ben radicato al centro della vostra attenzione.

Occhio: non arriva in un momento qualunque! Il tarlo arriva quando avete finalmente preso la decisione, la svolta che siete pronti a dare alla vostra vita. Quando avete scandagliato tutti i pro e i contro, eccolo lì, arriva da lontano quel sottilissimo fastidio, di cui non siete ancora coscienti, eppure c’è. E ve ne accorgete perché sembra stare lì per mettervi i bastoni fra le ruote. Si chiamano frasi killer, che entrano quasi in automatico ogni volta che vi decidete a fare qualcosa di nuovo, tipo: tanto non ce la farai mai, ma chi ti credi di essere, ma chi te lo fa fare….Accidenti, sembrano stare lì apposta, appollaiate buone buone fino a quando non si decidono a entrare in azione: quando? Esattamente nel momento in cui prendete il coraggio di apportare un cambiamento nella vita. E certo, finché vi muovete nelle vecchie abitudini non c’è gusto!

Da dove arriva questo pensiero e come fa ad insinuarsi e a crescere al punto tale da farvi dubitare, malgrado abbiate analizzato tutto? Vediamo come i primi elementi della Mindfulness ci possono aiutare a trovare qualche risposta.

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LAB ‘Dal corpo alla mente’

Nell’articolo Dal corpo alla mente  raccontavo che quando stiamo bene ci viene voglia di fare qualche cambiamento per rendere migliore la nostra vita. Poi però ci facciamo riagganciare dalla routine, trascuriamo i messaggi del corpo e ancoriamo le decisioni solo alla testa: tutto torna come prima e la frustrazione aumenta.

Come mai non riusciamo a realizzare i buoni propositi formulati durante l’estate? Vogliamo vedere insieme come si fa?

Vi propongo un laboratorio dove verificare la motivazione attuale che accompagna i vostri desideri e progetti, e scoprire come riuscire a realizzarli.

Sabato 30 settembre alle 11

ci vediamo per il laboratorio esperienziale sul tema ‘Dal corpo alla mente‘, che durerà 2,5 ore. La partecipazione prevede un contributo di 15€ previa prenotazione, scrivendo a mcfalaschi.counselor@gmail.com. Una volta effettuata la prenotazione, provvederò a inviare l’indirizzo preciso dove terremo l’incontro (zona Lanciani).

Dal corpo alla mente

Eccovi qua, rientrati dalla pausa estiva: comunque sia andata, avrete visto luoghi e persone diversi dal solito, mangiato in modi e posti diversi da quelli di tutti i giorni. E per far memoria del benessere goduto avrete scattato foto a qualunque angolo, piatto, mare, sentiero, volto, sorriso, avrete postato e condiviso affinché anche gli altri sappiano di quanto siete stati bene!

E quando state bene, vi viene voglia di fare qualche cambiamento nella vostra vita per renderla migliore: vado a lavoro in bicicletta, quest’anno mi iscrivo in palestra, è arrivato il momento di imparare una lingua nuova, mi iscrivo al corso di sommelier e così via. Basta stare un po’ meglio per sentire che cambiare qualcosa è possibile.

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Vorrei

Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani
per stravolgere in un attimo tutti i miei piani
perché sarà migliore e io sarò migliore
                 come un bel film che lascia tutti senza parole                                   [La fine, Tiziano Ferro]

Quando senti il guizzo, l’intuizione che la tua vita può cambiare, il desiderio che si affaccia dentro di te, non rimandare, cogli al volo e vai. Per una volta segui l’istinto, metti un piede fuori dalla tua zona di comfort e vai. Se l’hai pensato, anche solo per un momento, significa che sei pronto, che è arrivato il momento di avviare il cambiamento che hai tanto desiderato e accarezzato dentro di te.
Ora, questo è il momento giusto per iniziare una strada nuova.
Potresti aver paura sì! e raccontarti scuse e alibi per non iniziare, e rimandare ancora raccontandoti che non meriti di stare meglio, e che la felicità alla fine non esiste. E via, tutto nel secchio. Continua a leggere Vorrei